Una settimana dedicata alla lotta all'illegalità, con il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle principali associazioni che lottano contro la mafia, della diocesi e del mondo della scuola. A partire da oggi e fino al 16 aprile Bergamo diventa la capitale dell'educazione alla legalità, grazie all'impegno del centro studi Paolo Borsellino, dell'oratorio di Borgo S.Caterina e della Fondazione Papa Giovanni XXIII, con il sostegno del Comune e della Provincia di Bergamo e dell'Ufficio Scolastico Territoriale.
Una decina di appuntamenti, tra incontri, conferenze, interviste, spettacoli teatrali e testimonianze in diversi luoghi della città, dall'oratorio di Borgo S.Caterina al carcere di via Gleno, da Sotto il Monte Giovanni XXIII alle scuole superiori Caniana, Mascheroni e Natta fino all'Università. Un programma articolato, dal titolo "Legalità ci sto dentro", che vede protagonisti alcuni dei nomi più riconosciuti e riconoscibili dell'educazione alle legalità del nostro Paese. Su tutti, spicca la presenza di Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, che dialogherà in vari interventi con Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di ipsos Italia, don Fausto Resmini, cappellano del carcere di Bergamo, e Marco Roncalli, pronipote di Papa Giovanni XXIII. A completare il parterre dei relatori, l'onorevole Rosi Bindi, presidente della Commissione Antimafia, che domani inconterà il prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandinoall'istituto Natta, e l'imprenditore Roberto Rampello, vicepresidente nazionale della Cobat - Consorzio nazionale Raccolta e Riciclo; Antonio Calabrò, scrittore, giornalista e attualmente vicepresidente di Assolombarda; Ivo Lizzola, docente dell'Università di Bergamo, in un appuntamento apertyo alla cittadinanza alle 14,30 di domani nell'aula magna di S.Agostino; Gigi Bresciani, segretario provinciale della Cgil di Bergamo.