«La Shoah svela alla radice di quale crudeltà è capace l’uomo, a che livello di abiezione può spingersi»: nella Giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori ha ripercorso al parco delle Rimembranze alla Rocca la serie di orrori che anche qui a Bergamo, prima di Auschwitz, si consumarono durante «la follia criminale nazista». Come nel caso dei bambini, e dei loro genitori, ebrei, che vennero reclusi nel carcere di Sant’Agata, in Città Alta, e da qui inviati nel campo di transito di Fossoli, nel Modenese, per essere poi deportati proprio ad Auschwitz, dove vennero uccisi. Intorno alle 9 di venerdì 27 gennaio sono state deposte le corone di alloro sulla lapide che ricorda gli ebrei bergamaschi deportati nei campi di sterminio e poi nella chiesetta di Sant’Eufemia alle ceneri dei deportati nei lager. Presenti tra le istituzioni Carlo Salvioni, presidente del Comitato Bergamasco Antifascista e il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi.